
Convegno AMACI Musei alla svolta ecologica, 24 novembre 2023. Foto: P. Biava
La crisi ecologica non è solo una crisi dell’ambiente fisico ma anche una crisi dell’ambiente culturale e sociale e delle strutture istituzionali con cui la società contemporanea risponde al cambiamento climatico- o non sa farlo- da qui la crisi.
Da qui partiamo per questa giornata di dialoghi e di prospettive trasversali, avventurandoci in quello che qualcuno ha definito “pensiero rischioso”, cercando di porci delle domande di senso, adottando un linguaggio non giudicante e inclusivo, provando a mettere in pausa il conformismo del discorso pubblico e snodare la dolorosa complessità del presente.
L’ecosofia ci insegna che ogni cosa è connessa, non ci sono barriere tra discipline, persone e luoghi. La strage di civili in Palestina che non si ferma da oltre 46 giorni, ci riguarda, il femminicidio di Giulia Cecchettin, la 105 donna uccisa in Italia nel 2023, ci riguarda, gli eventi meterologici estremi che colpiscono l’Italia e ovunque, ci riguardano, tutto, lontano e vicino, contribuisce all’ansia e a influenzare la nostra saluta fisica, mentale e a condizionare le relazioni sociali, ambientali e esistenziali.
Credo che sia importante riferirsi ai fatti, chiamare le cose con il proprio nome, ma soprattutto impegnarsi per mettere in atto dei cambiamenti radicali e significativi, nei livelli e le realtà dove ci troviamo a vivere e operare quotidianamente. Il primo passo è formare una consapevolezza, via via più informata. Per preparare questa giornata di studi, ci sono stati alleate e alleati, molti libri, persone, conferenze sia in Italia che all’estero, che ci hanno preceduto e che seguiranno, in una catena di pensiero generativo e riparatore e di una continua messa in discussione etica dei nostri modi stare al e nel mondo.
Ho curato nel 2022 nel museo che dirigo a Termoli una mostra che si intitolava Le 3 ecologie, come un saggio del 1989 di Felix Guattari, che introduceva la necessità di definizioni plurali e interconnesse tra l’ambiente, l’ambito sociale e quello mentale. I musei sono pluriorganismi complessi, secondo qualcuno “il loro compito è stimolare l’immaginazione, permettere a questioni e problematiche di essere discusse anche se queste non vengano risolte”.
I musei, e noi oggi, siamo qui a dibattere tra l’estetica e la politica, tra l’attivismo e la responsabilità, che per Donna Haraway è una declinazione di response-ability: la spinta a cercare delle risposte. Parleremo di riorganizzazione, di trasformazione ma anche dell’importanza di riconoscere che NON si tratta di percorsi o scelte individuali ma di un problema collettivo, condiviso, che impatta le comunità ma che supera il dato umano, e abbraccia le multispecie che abitano Gaia.
L’antropologa Anna Lowenhaupt Tsing declina la parola “sostenibilità” come il sogno di passare una terra vivibile alle generazioni future, umane e non umane. Questo è l’auspicio per la giornata di oggi e che ci possano guidare l’empatia e la cura reciproche.
Caterina Riva 2023